Dal 2025, un’importante novità attende le famiglie italiane con un reddito ISEE fino a 40mila euro.
Infatti, è stato approntato un voucher annuale, in grado di raggiungere un massimo di 1.500 euro per ogni studente iscritto, spendibile unicamente presso le scuole paritarie. Questo emendamento, presentato dal deputato di Fratelli d’Italia Lorenzo Malagola, prevede un finanziamento complessivo che non potrà superare i 65 milioni di euro all’anno. La realizzazione di questo emendamento, tuttavia, richiederà anche l’approvazione di un decreto ministeriale da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito dopo il via libera dell’Aula.
Un sostegno al diritto all’istruzione
Il Ministro Giuseppe Valditara ha espresso il suo consenso per questa iniziativa, sottolineando che il governo intende garantire a tutti i ragazzi, indipendentemente dal loro reddito, l’accesso alle scuole paritarie. Ha affermato: “Il governo è ben consapevole della importanza di assicurare il diritto dei ragazzi a studiare nelle scuole paritarie”. Questa dichiarazione segna un momento cruciale nel dibattito sull’istruzione in Italia, dove la questione delle scuole paritarie è sempre molto delicata.
Il Ministro ha aggiunto che sono in atto riflessioni sui vari aspetti di questa proposta e che già si stanno cercando soluzioni pragmatiche. Ma non sono solo le parole del governo a far discutere; sindacalisti e associazioni di categoria stanno esprimendo preoccupazioni in merito. Le critiche si concentrano sull’idea che i fondi dovrebbero essere utilizzati diversamente, per rafforzare il sistema scolastico pubblico piuttosto che incentivare il privato. Infatti, è essenziale capire se questo voucher potrà effettivamente portare benefici alle famiglie o se, viceversa, non farà altro che alleggerire il peso dell’istruzione privata sulle spalle dello Stato.
Le reazioni della comunità scolastica
Giuseppe D’Aprile, segretario della Uil Scuola, ha dichiarato che l’emendamento va in una direzione opposta alle rivendicazioni dei lavoratori. A suo avviso, le risorse disponibili dovrebbero prioritariamente servire per aumentare le retribuzioni del personale scolastico, che ha chiaramente subito una perdita di potere d’acquisto nel corso degli anni. Secondo la sua visione, l’incentivo alle scuole paritarie potrebbe in qualche modo intaccare il bilancio delle scuole statali, dove sono previsti anche dei tagli significativi, con la conseguenza di oltre cinquemilaseicento docenti in meno.
Altri esperti, come Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, hanno sollevato analoghe obiezioni. Invece di sostenere le scuole paritarie, evidenzia la necessità di investire in personale aggiuntivo per le scuole statali, in modo da garantire che tutti gli studenti possano usufruire degli stessi diritti all’istruzione. Anche la Gilda degli Insegnanti ha espresso preoccupazione, suggerendo che l’unico voucher accettabile sarebbe quello per coprire le spese di libri di testo e trasporto per gli studenti più bisognosi delle scuole pubbliche.
Il dissenso degli studenti
Non solo sindacati e insegnanti, ma anche gli studenti stessi si sono dichiarati contrari a questo voucher da 1.500 euro. La Rete degli Studenti Medi ha definito la misura come pericolosa e capace di indebolire ulteriormente il già fragile sistema di istruzione pubblica. In questo momento storico, i giovani sentono forte l’urgenza di un investimento significativo sulla scuola pubblica, e vedono l’emendamento come un rischio per il welfare e un vantaggio per l’istruzione privata.
“È grave che il partito della Presidente del Consiglio proponga un emendamento in favore delle scuole paritarie, mentre dall’altro lato continua a operare tagli all’Istruzione Pubblica”, ha commentato Paolo Notarnicola. Le sue parole riflettono un malcontento crescente e la paura che questo possa marcire ancora di più la già fragile istruzione pubblica, lasciando indietro moltissime famiglie.
Un’inchiesta che scompiglia il panorama delle paritarie
Mentre si discute del voucher, un’altra notizia ha attirato l’attenzione: tre persone sono state indagate e ci sono stati sequestri in cinque scuole paritarie nel napoletano. Queste indagini rivelano un possibile sistema di falsificazione di documenti legato alla distribuzione di diplomi facili. Gli indagati, secondo quanto riportato, avrebbero falsificato la documentazione riguardante la frequenza scolastica, un reato grave che getta un’ombra sospetta su alcune istituzioni paritarie.
La Procura di Torre Annunziata ha confermato che durante le perquisizioni sono stati sequestrati circa 40.000 euro, in parte trovati presso le abitazioni di questi soggetti e in parte all’interno delle scuole stesse. Le anomalie tra le posizioni attive comunicate all’ufficio scolastico e quelle segnalate all’INPS potrebbero far pensare a un sistema che tramuta il premio di salari e punteggi in illegittimi vantaggi. Insomma, mentre alcune famiglie possono pensare di ricevere un aiuto, il sistema è tutt’altro che limpido e l’attenzione della giustizia è puntata su di esso.