Il corpo docente e le istituzioni scolastiche stanno attualmente affrontando un’importante riforma proposta per la valutazione degli alunni, sia nella scuola primaria che in quella secondaria.
Le modifiche avanzate dal Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione puntano a trasformare i criteri di valutazione adottati fino ad oggi, quindi essere consapevoli di queste novità è fondamentale. Nella seguente analisi, esploreremo le principali modifiche suggerite e le considerazioni del CSPI rispetto a questo tema cruciale per l’ambiente educativo.
Recentemente, il CSPI ha espresso un parere preciso e dettagliato riguardante l’ordinanza ministeriale che mira a riformare il sistema di valutazione. Queste nuove linee guida si concentrano sulle valutazioni nella scuola primaria e secondaria e introducono diversi cambiamenti significativi. Uno dei cambiamenti sostanziali è la sostituzione dei giudizi descrittivi, che erano stati introdotti dall’ OM n. 172/2020, con giudizi sintetici. Questi ultimi, per capirsi, saranno strettamente associati alla descrizione dei livelli di apprendimento che gli studenti riescono a raggiungere.
Ciò significa che l’approccio alla valutazione si sposterà da una forma più narrativa e descrittiva – che permetteva agli insegnanti di esprimere in modo ampio le competenze e il progresso degli alunni – a un sistema più diretto e sintetico, in cui i risultati sono racchiusi in termini più brevi e chiari. Tuttavia, il CSPI sottolinea l’importanza di non trascurare l’aspetto formativo del processo di apprendimento, come già stabilito dal Decreto legislativo n. 62/2017. Questo richiamo segna un intento preciso: la valutazione non deve limitarsi a una mera misurazione dei risultati, ma deve tenere in considerazione anche ciò che gli alunni imparano lungo il percorso.
Critiche e considerazioni sui giudizi sintetici
Una delle critiche più forti riguardo l’OM proposta dal CSPI riguarda l’uso dei giudizi sintetici “sufficiente” e “non sufficiente”. Secondo il parere del CSPI, questi termini dovrebbero essere ridefiniti e rimodulati per avere effettivamente un impatto positivo sui processi educativi e sul miglioramento continuo dell’apprendimento degli studenti. In effetti, c’è la sensazione che semplicemente cambiare le parole non sia sufficiente a garantire un cambiamento significativo nei metodi di insegnamento.
Un’altra importante osservazione del CSPI è relativa alla struttura che compone il documento di valutazione attuale. Attualmente, i giudizi descrittivi sono attribuiti ai singoli obiettivi di apprendimento, rappresentando una valutazione più articolata e approfondita. Tuttavia, con l’introduzione del nuovo modello, la valutazione si concentrerebbe sulla disciplina nel suo insieme, il che potrebbe portare a una perdita di attenzione su specifici obiettivi formativi in favore di una visione più globale.
Questa transizione potrebbe esporre i docenti alla difficoltà di fornire un feedback mirato e utile al miglioramento delle competenze degli alunni. Inoltre, il CSPI mette in guardia riguardo alla possibilità che si disperda il prezioso lavoro svolto dalle scuole, nel corso degli ultimi anni, in termini di ricerca e formazione sia per i docenti che per gli studenti.
La necessità di linee guida implementative
Il CSPI sottolinea, con accento rilevante, che l’implementazione delle nuove modalità di valutazione richiederà un supporto adeguato da parte del Ministero dell’Istruzione. Questo utile accompagnamento si traduce nella necessità di sviluppare linee guida che possano orientare gli istituti scolastici nell’attuazione delle disposizioni proposte.
Queste linee guida dovranno necessariamente includere suggerimenti pratici e risorse che i docenti potranno adottare per rendere più agevole la transizione al nuovo sistema. È cruciale che venga fornito ai docenti tutto il supporto necessario per adattarsi a questi cambiamenti, affinché possano continuare a offrire agli studenti una formazione di qualità e coinvolgente. La provocazione del CSPI sottolinea l’importanza che i cambiamenti proposti non si limitino a essere scritti su carta, ma si traducano anche in azioni concrete. Solo attraverso questa attuazione reale le scuole potranno realmente beneficiarne.
Continua, quindi, il dibattito su come il sistema educativo può migliorare e come la valutazione, in particolare, possa evolvere per soddisfare le esigenze di una società in continuo cambiamento e in crescita. I prossimi passi, dunque, dovrebbero essere ben ponderati per garantire un futuro educativo solido e ben strutturato.