Donald Trump, neoeletto presidente degli Stati Uniti, non ha perso tempo a riorganizzare le sue relazioni internazionali, in particolare riguardo alla Russia e alla questione ucraina.
Tre giorni dopo la sua vittoria, Trump avrebbe contattato direttamente Vladimir Putin dalla sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida, una mossa che suggerisce che il nuovo corso della politica estera americana potrebbe risultare nettamente diverso da quello del suo predecessore. Secondo quanto riportato, la telefonata rappresenta un’importante evoluzione nei rapporti tra le due potenze, destando quindi una certa curiosità tra gli osservatori.
L’interazione tra Trump e Putin ha sollevato diversi interrogativi. Infatti, il dialogo telefonico di giovedì scorso si è rivelato fondamentale, essendo l’ultimo scambio di opinioni tra i leader di Washington e Mosca avvenuto durante il vertice di Ginevra nel giugno 2021, ai tempi del presidente Joe Biden. Da quel momento, i contatti erano stati limitati esclusivamente a comunicazioni tecniche necessarie per garantire la stabilità durante la guerra in Ucraina. Adesso, però, la telefonata Biden-Putin sembra seguire percorsi differenti, con Trump che si allontana dal consueto protocollo diplomatico.
Il fatto che Trump abbia deciso di effettuare questa chiamata senza utilizzare i canali ufficiali, escludendo il Dipartimento di Stato e gli interpreti governativi, è di grande rilievo. Si dice che i suoi consiglieri nutrano una certa diffidenza nei confronti dei funzionari federali statunitensi, temendo eventuali ostacoli alle loro future manovre. Durante la conversazione, Trump avrebbe avvertito Putin di non intensificare le tensioni militari, sottolineando la presenza statunitense in Europa, ma ha manifestato anche un desiderio di trovare una rapida soluzione alla guerra. Da notare, inoltre, che la chiamata è avvenuta il giorno dopo un incontro tra Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Se la Russia ha risposto con una smentita, il portavoce del Cremlino ha dichiarato che al momento non ci sono piani specifici per ulteriori colloqui.
Un piano di pace: i possibili sviluppi futuri
Le voci circolanti riguardo ai potenziali candidati per il ruolo di Segretario di Stato fanno intendere che stia per prendere forma un piano di pace in netta contrapposizione con la gestione di Biden. Secondo quanto riporta Repubblica, il piano si articolerebbe su tre punti fondamentali. Il primo prevede il congelamento della linea del fronte attuale, dove la Russia controlla un quinto del territorio ucraino. Il secondo punto sarebbe una moratoria di vent’anni sull’ingresso dell’Ucraina nella NATO, mentre il terzo ripeterebbe l’importanza di mantenere gli aiuti militari a Kyiv quale deterrente contro future aggressioni.
Tuttavia, le richieste di Mosca appaiono più ambiziose. Secondo il politologo Sergej Radchenko, le esigenze di Putin includerebbero la completa smilitarizzazione dell’Ucraina e un’azione di “denazificazione” del governo, che per Mosca rappresenta l’installazione di un esecutivo favorevole agli interessi russi. Questa situazione complessa ha spinto Joe Biden a convocare Trump per discutere gli aiuti verso l’Ucraina, consapevole dell’importanza di sostenere gli alleati al di là delle differenze politiche.
Il futuro degli aiuti all’Ucraina: una questione urgente
L’amministrazione Biden si trova ad affrontare una scadenza critica. Infatti, l’incontro programmato tra Biden e Trump potrebbe determinare la direzione futura degli aiuti statunitensi all’Ucraina. Già , secondo il Government Accountability Office, gli Stati Uniti hanno investito una somma significativa, ammontante a 174 miliardi di dollari, tra aiuti militari ed economici. Tuttavia, la transizione di potere avvicinerebbe il conto alla rovescia: Biden ha appena 70 giorni di tempo per convincere la nuova amministrazione a non abbandonare i partner.
I segnali in arrivo non sono incoraggianti. Bill Hagerty, un possibile prossimo Segretario di Stato, ha dichiarato la propria opposizione agli aiuti per l’Ucraina, suggerendo che gli interessi nazionali americani debbano avere la precedenza. Una posizione che potrebbe suscitare ulteriori preoccupazioni in Ucraina, data la crescente instabilità . Ci si aspetta, quindi, che nei prossimi giorni si assisti a nuove manovre politiche, mentre il panorama internazionale continua a evolversi.