Un episodio inaspettato ha scosso una scuola dell’infanzia a Palermo, dove una dimostrazione di polizia ha avuto conseguenze sorprendenti, soprattutto per i più piccoli.
Accadeva durante una lezione di educazione stradale, ma la modalità di insegnamento ha sollevato molte polemiche. Il fatto in questione, riportato da fonti locali, ha visto la polizia municipale effettuare colpi di pistola a salve in un contesto che, per molti, non sembrava affatto adatto a dei bambini. Ecco quello che è successo nel dettaglio.
Questa lezione di educazione stradale si è trasformata in un evento inatteso e, certamente, sconcertante per i genitori. Durante l’attività, gli agenti hanno sparato 4 colpi a salve mentre inscenavano un arresto di un presunto malvivente, presentando così una situazione che ha catturato l’attenzione dei bambini, ma non sempre nel modo giusto. “Papà, oggi a scuola hanno sparato per catturare il cattivo”, ha raccontato una bimba di 4 anni al suo genitore, scioccandolo. Immediata la reazione del papà, che ha riferito: “Mi si è gelato il sangue nelle vene per un attimo!” Molti bambini, infatti, hanno avuto reazioni contrastanti: alcuni terrorizzati, altri divertiti e alcuni addirittura hanno iniziato a mimare il gesto di sparare, utilizzando pollice e indice come se fossero una pistola.
Non è passato molto tempo prima che i genitori, preoccupati e confusi, iniziassero a contattare la scuola, chiedendo delucidazioni in merito a quanto accaduto. Una madre ha raccontato: “Ero sconvolta, ho dovuto spiegare a mia figlia che era tutto finto”. Le mail di richiesta per avere spiegazioni alla dirigente scolastica si sono moltiplicate in un lampo. Immediatamente, il mercoledì pomeriggio seguente è avvenuta una riunione tra le sezioni della scuola dell’infanzia, dove la dirigente si è scusata chiaramente per l’incidente. “Doveva essere una proposta di simulazione per gli studenti della scuola di secondo grado, eppure è stata proposta anche ai più piccoli”, ha chiarito la preside, sottolineando che non c’era stata alcuna comunicazione preventiva riguardo all’impiego di armi.
Mentre i docenti cercavano di giustificare la situazione, il problema era più profondo. La lezione era stata originariamente presentata come un incontro di educazione stradale, sfociato in qualcosa di inaspettato e poco appropriato per bambi. “Gli spari sono avvenuti al termine di una lezione dedicata sui cani della polizia”, ha specificato la dirigente.
I genitori, insoddisfatti, hanno chiesto che ci sia un controllo più rigoroso sulle attività esterne proposte nelle scuole, per evitare imprevisti del genere in futuro. La consigliera comunale Mariangela Di Gangi ha espresso le sue preoccupazioni, chiedendo quanto fosse pertinente un simile arresto in una lezione dedicata all’educazione stradale. Questo episodio ha aperto un ampio dibattito sui potenziali effetti emotivi e formativi di tale attività su bambini tanto piccoli, richiedendo dunque più attenzione e sensibilità.
Successivamente, il comandante della polizia municipale Angelo Colucciello ha dichiarato che non si ripeterà mai più una simulazione simile nelle scuole. “Abbiamo la responsabilità di proteggere i bambini e rispettare le diverse sensibilità,” ha affermato. Nonostante la dirigente avesse già chiarito che l’attività era stata autorizzata, è emerso chiaramente l’importanza di evitare fraintendimenti in futuro, soprattutto quando si trattano temi delicati. Anche se ci sono stati dei protocolli, questa situazione ha messo in evidenza la necessità di un attento esame delle attività scolastiche per garantire la sicurezza e il benessere degli studenti. La riflessione su come affrontare certe tematiche con i più piccoli è dunque più che mai attuale e necessaria.