Due anziani coniugi in condizioni critiche dopo aver mangiato funghi velenosi.
Una storia di angoscia e di tristezza ha colpito la comunità di Cassano Magnago, quando una coppia di anziani, rispettivamente di 92 e 88 anni, sono finiti in terapia intensiva dopo aver consumato funghi che credevano potessero essere commestibili. I due, dopo aver raccolto questi funghi nei pressi della loro casa, si sono resi conto troppo tardi della loro potenziale pericolosità. Questo drammatico evento ha messo in evidenza un problema che, purtroppo, ricorre spesso: l’avvelenamento da funghi selvatici.
La vicenda ha avuto inizio in un giorno di ottobre, quando l’anziano marito ha deciso di uscire per una passeggiata nel viale vicino a casa. Qui, ha raccolto involontariamente dei funghi, illudendosi che fossero sicuri da mangiare. Ritornato a casa, ha passato il raccolto alla moglie, chiedendole di prepararli per la cena. Non sapevano che quell’insolito pasto avrebbe cambiato le loro vite in maniera drammatica. Poco dopo averli consumati, entrambi hanno cominciato a sentirsi malissimo mentre i sintomi si manifestavano con crescente violenza.
Il familiare che ha aiutato la coppia ha notato i segnali di disagio e ha contattato urgentemente il numero di emergenza 112. I soccorritori, accorsi rapidamente, hanno subito capito la gravità della situazione e hanno coinvolto anche i micologi dell’Ats Insubria di Varese, per accertarsi della natura dei funghi consumati. Nella frenesia di quel momento, la vita di questi anziani era appesa a un filo.
Capire e riconoscere i funghi velenosi è un’arte non da poco, richiedendo non solo conoscenza, ma anche molta prudenza. Infatti, molte varietà di funghi tossici possono apparire ingannevolmente simili a quelli edibili. Questo fa sì che anche chi è più esperto possa cadere nella trappola dell’errore. È qui che è fondamentale avere ben chiara la questione. Non esiste una regola fissa che possa garantire la sicurezza di un fungo; perciò è sempre saggio consultare guide, o, meglio ancora, un micologo.
I funghi come l’Amanita phalloides, noto anche come “fungo della morte”, sono tra i più pericolosi e possono trarre in inganno. Presentano caratteristiche simili a molte specie commestibili, ecco perché è sempre meglio evitare di consumarli senza l’appoggio di qualcuno esperto. La prudenza diventa quindi il miglior alleato per chi ama la raccolta dei funghi.
Una considerazione fondamentale è quella di non improvvisare. Per chi non ha la preparazione necessaria a distinguere i vari tipi di funghi, è preferibile orientarsi verso acquisti sicuri, rivolgendosi ai supermercati o mercati locali dove vengono venduti funghi già certificati e controllati da personale esperto. Questi prodotti di qualità garantiscono un minor rischio di intossicazioni e possono alleviare l’ansia di un possibile avvelenamento.
In questo contesto, è importante sensibilizzare le persone sull’argomento, dato che il bello della raccolta di funghi non dovrebbe trasformarsi in una corsa alla salute. Evitare di raccogliere funghi sconosciuti e non fidarsi delle apparenze sono passi essenziali per affrontare questo hobby con responsabilità. Ricordiamo che, dietro ogni bel piatto a base di funghi, si cela anche una certa dose di prudenza e rispetto per la natura.