Milano, indagini su violenze sessuali di gruppo in piazza Duomo: audizioni di testimoni in corso

Nella cornice di eventi festivi di Capodanno, Milano ha visto scatenarsi una serie di gravi violenze sessuali in piazza Duomo, con un numero elevato di giovani coinvolti. Oggi pomeriggio, gli inquirenti ascolteranno come testimoni una donna emiliana e suo marito, entrambi vittime dell’assalto di un gruppo di trenta-quaranta ragazzi. L’accaduto ricorda eventi simili del passato, quando si verificarono situazioni analoghe che infersero allarmate polemiche e richieste di maggior sicurezza.

Dettagli sulle aggressioni in piazza Duomo

La donna, nel momento del suo assalto, si sarebbe trovata in mezzo a un “muro umano” che ha tentato di sopraffarla. La sua salvezza è stata possibile grazie al tempismo e coraggio del marito, che è riuscito a strappare la consorte dalle mani del “branco” prima che la situazione degenerasse ulteriormente. Questo episodio non è isolato: sono almeno cinque i casi sotto indagine, alcuni dei quali coinvolgono più di una vittima. Le procuratrici Letizia Mannella e Alessia Menegazzo, insieme agli investigatori della Squadra Mobile, sono al lavoro per identificare e punire gli autori di queste azioni violente che minacciano la sicurezza pubblica.

Le aggressioni si sono verificate in una notte che doveva essere di festa e celebrazione, ma che invece si è trasformata in un incubo per molte donne che si trovavano nella zona. Questo fenomeno delle molestie di gruppo, identificato come “tahrrush gamea,” continua ad essere tema di discussione e preoccupazione, evidenziando la necessità di strategie di protezione più efficaci.

Testimonianze e accuse: un quadro complesso

Tra le vittime che hanno già sporto denuncia c’è una studentessa belga, che ha raccontato l’esperienza di molestie ricevute all’imbocco della Galleria, a pochi passi dal Duomo. Questa testimonianza è stata tra le prime a far luce sugli avvenimenti e ha dato il via all’indagine in corso, richiamando l’attenzione mediatica sulla questione.

In aggiunta, anche un’avvocata lombarda ha presentato una denuncia sulla sua esperienza in quella stessa notte, unendosi a quella di una giovane inglese che ha fatto la sua denuncia dal Regno Unito. Questi episodi non solo mostrano la gravità delle molestie, ma mettono anche in evidenza la necessità di superare le barriere linguistiche e geografiche per garantire che ogni voce venga ascoltata e che ogni vittima riceva giustizia.

Le audizioni di oggi delle due testimoni inizieranno a costruire un quadro più ampio degli avvenimenti. Le autorità stanno conducendo queste audizioni non solo per raccogliere prove, ma anche per cercare di tracciare le dinamiche che hanno portato a queste violenze, nell’intento di prevenire simili episodi in futuro.

Proseguo delle indagini e la risposta delle autorità

Nel corso delle prossime settimane, saranno approfonditi ulteriori ascolti e indagini, con l’intento di identificare gli autori di queste gravi infrazioni e proporre misure adeguate alle autorità competenti per garantire la sicurezza dei cittadini. L’attenzione continua a rimanere alta per un fenomeno che non può essere trascurato, e che richiede un’azione coordinata tra le forze dell’ordine e la comunità.

La speranza è che attraverso la raccolta di testimonianze e l’identificazione dei responsabili, si possa fare luce su quanto accaduto e ottenere giustizia per le vittime, contribuendo al contempo a un impegno collettivo per la tutela della sicurezza pubblica a Milano e in tutte le città.

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Redazione Giustiziagiusta