Mercati americani in calo in una settimana segnata da report economici e trimestrali bancari

Wall Street deve affrontare un inizio settimana difficile, con importanti aggiornamenti economici e il lancio della stagione delle trimestrali bancarie. All’orizzonte ci sono report delle principali banche, che porteranno alla luce i risultati finanziari attesi. Dopo un rapporto sull’occupazione di dicembre superiore alle attese, si fa sempre più forte la preoccupazione riguardo alla politica monetaria della Federal Reserve. Gli investitori temono che l’ente centrale possa mantenere un approccio cauto in merito ai tassi d’interesse, limitando la possibilità di diminuzioni dei tassi già nella prima metà del 2025.

Performance degli indici principali

Nella giornata di apertura, l’indice Dow Jones ha registrato un ribasso di 53,63 punti, corrispondente a un -0,13%. Aula di sofferenza anche per lo S&P 500, che è sceso di 50,39 punti, ovvero un -0,86%. Il Nasdaq ha subito la diminuzione più sostanziosa, segnando una perdita di 259,38 punti, lamentando un -1,35%. Questi tre principali indici continuano a mostrare segnali di debolezza, segnando così tre settimane consecutive in calo, cancellando di fatto i guadagni ottenuti successivamente all’elezione di Donald Trump alla presidenza il 5 novembre. Un aspetto decisivo che ha alimentato il calo è stato l’impennata dei rendimenti sui titoli del Tesoro, con quelli a dieci anni che hanno raggiunto il massimo dal novembre 2023, influenzando negativamente le aspettative di mercato.

Situazione nel mercato delle materie prime

Il settore delle materie prime ha invece visto un segnale positivo, con il prezzo del petrolio Wti che ha registrato un incremento dell’1,35%, arrivando a quotare 77,60 dollari per barile. Questo movimento è indicativo di un certo recupero nel mercato energetico, nonostante i venti contrari provenienti dall’andamento generale di Wall Street. Il mercato del petrolio ha storicamente mostrato sensibilità agli sviluppi geopolitici e alle dinamiche economiche, e questa settimana non è stata da meno.

Valuta e impatti sul mercato globale

Un altro aspetto da sottolineare è il rafforzamento del dollaro, che ha toccato i massimi sull’euro degli ultimi due anni. Attualmente, il cambio vede l’euro scambiato a 1,02 dollari, una situazione che influisce non solo sul mercato interno ma ha ripercussioni anche sul commercio estero. La forza del dollaro può rendere le esportazioni americane meno competitive a livello globale, influenzando le scelte di investimento delle aziende e le strategie commerciali.

Con l’inizio della settimana e le news che influenzano iterazionalmente i mercati, sarà fondamentale osservare come queste notizie impatteranno sulle decisioni future della Federal Reserve e, conseguentemente, sull’economia statunitense e globale. Ogni mossa della Fed potrebbe essere cruciale per orientare le aspettative di mercato e i comportamenti degli investitori nei prossimi mesi.

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Redazione Giustiziagiusta