Il mondo del lavoro sta vivendo una trasformazione senza precedenti, grazie all’emergere dell’intelligenza artificiale generativa.
Questa evoluzione ha sollevato anche interrogativi inquietanti e curiosità diffuse sui mestieri più colpiti. Da chi potrebbe veder spuntare l’ombrello della sostituzione a chi, al contrario, potrà sfruttare al meglio queste nuove tecnologie. Una classifica rivela tutto ciò in modo dettagliato ed interessante.
Mestieri a rischio? Le sorprese della classifica
Affrontare il tema dell’impatto che l’intelligenza artificiale ha sui lavori di oggi è un nodo cruciale in questo periodo. All’improvviso, ci si ritrova a considerare professioni e professionalità sotto una nuova luce. Per esempio, si scopre che ai primi posti nella classifica dei mestieri più colpiti troviamo i fisici, seguiti a ruota dagli ingegneri aerospaziali. Inaspettatamente, in posizioni più basse come il 265esimo posto, compaiono poeti e scrittori. Interessante è notare che ai termini della lista, tra gli ultimi, si piazzano figure come estetisti e pavimentisti. Questo aiuta a riflettere su un punto; non sempre i cambiamenti tecnologici sono una condanna. In molte situazioni, rappresentano piuttosto una opportunità di crescita e rinascita, per chi saprà adattarsi e cogliere i segnali del cambiamento.
Queste valutazioni sono il frutto del lavoro di ricercatori del centro di ricerca Crisp, tra cui anche Fabio Mercorio. Ha guidato un team, avvalendosi di oltre 900 mansioni diverse per costruire questa classifica, e tutto per capire in che modo le nuove tecnologie possano sostituire, supportare, o trasformare i nostri lavori. L’idea centrale è chiara: chi non saprà comprendere questi mutamenti rischia di rimanere indietro nel mondo del lavoro, mentre chi si adatterà potrebbe trovarsi a guadagnare su più fronti.
L’importanza dell’adattamento: la voce dei ricercatori
Fabio Mercorio, uno dei ricercatori dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, sottolinea un’importante distinzione. “Le nuove tecnologie non devono essere viste unicamente come minacce ma possono anche essere considerate come strumenti. Chi saprà utilizzare al meglio questi strumenti, avrà la chance di migliorare la propria efficienza e produttività” spiega. Un esempio pratico riguarda proprio i fisici, i quali, delegando calcoli tediosi a modelli di intelligenza artificiale, possono dedicarsi a compiti più complessi come analizzare e interpretare dati, oppure contrastare la diffusione di fake news scientifiche, un aspetto decisamente critico nell’epoca moderna.
E non è finita qui. Anche gli analisti di business intelligence e gli esperti in animali, posizionati rispettivamente al secondo e al terzo posto della classifica, si trovano avvantaggiati da questa evoluzione tecnologica. Il settore dell’ingegneria aerospaziale, inoltre, si arricchisce grazie all’IA, la quale potrebbe trasformare la ricerca di nuovi materiali. Dunque, si delinea un quadro intrigante, dove l’innovazione quasi diventa un alleato strategico piuttosto che un avversario temuto.
Opportunità per i professionisti: un nuovo modo di lavorare
Cosa riserva il futuro quindi per le professioni più colpite dall’intelligenza artificiale? La risposta sembra suggerire un approccio di cambiamento attivo. I professionisti in prima linea, quelli più vulnerabili, dovranno imparare a vedere le nuove tecnologie come partner nel loro lavoro quotidiano. Quando i fisici si libereranno dai calcoli più monotoni e noiosi, avranno la possibilità di concentrarsi su compiti di maggiore responsabilità e lettura critica delle informazioni. Allo stesso modo, ingegneri e analisti potranno trarre vantaggio da modelli predittivi per migliorare i propri progetti e strategie.
La chiave del successo sta quindi nell’integrazione di strumenti tecnologici ed umani. Mentre alcune professioni, come quella degli scrittori, potrebbero non temere eccessivamente le novità, le figure colpite nella lista devono ancora prima di tutto accettare le sfide attuali. Solamente così possono aspirare ad un’occupazione più soddisfacente e creativamente appagante.
La rivoluzione dell’intelligenza artificiale è solo all’inizio. Le sue implicazioni sul mondo del lavoro richiedono un’attenzione particolare. Individui e professionisti sono chiamati a navigare in questo nuovo panorama, con cautela e curiosità, per cogliere l’incredibile potenziale che queste tecnologie offrono ogni giorno.