L’Esquilino, uno dei quartieri più noti e storici di Roma, affronta oggi sfide significative legate alla qualità di vita urbana. Con un potenziale rilevante per diventare un modello di rigenerazione sociale e culturale, il quartiere ha recentemente ospitato l’evento “Progetto Esquilino 2025 – Visioni e percorsi per una città in trasformazione“. L’incontro, organizzato dall’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia, ha avuto come obiettivo quello di stimolare il confronto tra le diverse realtà presenti e sviluppare proposte concrete per il futuro.
Un evento per il futuro del quartiere
Il 12 gennaio, alla Casa dell’Architettura, ha avuto luogo una giornata di lavori introducendosi con i saluti di personalità rilevanti come Alessandro Panci, Presidente dell’OAR, Alberto Oliveti, Presidente della Fondazione ENPAM, e Roberta Bocca, Vicepresidente dell’OAR. Tra gli ospiti anche Lamberto Giannini, Prefetto di Roma. L’incontro ha preso avvio con una tavola rotonda moderata dal Consigliere OAR e Delegato del Progetto Esquilino, Paolo Anzuini, che ha visto la partecipazione di parlamentari e consiglieri regionali, oltre ai protagonisti del quartiere. Questo dialogo ha rappresentato un’importante opportunità di confronto per riflettere sulle trasformazioni e le esigenze delle comunità locali.
Il Presidente Panci ha evidenziato l’importanza dell’Esquilino come porta d’ingresso per i visitatori che si preparano a visitare Roma, collegandosi all’Anno Giubilare. Il Giubileo e le nuove opere legate al PNRR offrono un’importante occasione di riflessione sulle progettualità in essere. L’interesse si concentra sulla qualità delle opere realizzate e su come sviluppare una rete tra le iniziative completate e quelle in fase di realizzazione. L’attenzione verso questo quartiere, ora sottoposto a vigilanza rafforzata per ordine prefettizio, è considerata cruciale per un futuro sostenibile e organico.
Iniziative per rafforzare la comunità
L’approccio del progetto, come sottolineato dal Consigliere Anzuini, si basa su una mappatura delle virtù del quartiere e sulla volontà di creare una rete di collaborazione tra le diverse realtà attive. Dopo una prima iniziativa avvenuta il 7 gennaio dell’anno scorso, l’intenzione è di continuare a lavorare a stretto contatto con le realtà locali per sviluppare progetti comuni. In questa cornice, l’incontro ha rappresentato un momento di arricchimento e scambio, mirato a raccogliere ulteriori idee e proposte per la valorizzazione dell’area.
Anzuini ha messo in luce il ruolo dell’Ordine come contenitore di queste collaborazioni, dove il capitale umano e la sinergia possono generare un futuro condiviso. Con l’incontro del 12 gennaio, si è voluto proseguire in questa direzione, facendo leva sulla nuova direttiva del Ministero dell’Interno riguardo alla sicurezza delle grandi città.
Cultura e sicurezza urbana
Il Prefetto Giannini ha già affermato, durante convegni precedenti, che la sicurezza non può essere raggiunta solo tramite un incremento di forze di polizia, ma deve includere anche iniziative sociali abbinate a progetti di recupero urbano. Anzuini ha ribadito l’impegno dell’OAR, attraverso la Casa dell’Architettura, nel promuovere cultura e dialogo con la cittadinanza. Gli eventi e le mostre organizzate non si limitano a un pubblico ristretto, ma cercano di coinvolgere la comunità intera.
Il quartiere dell’Esquilino è descritto come un microcosmo, rappresentando al contempo il meglio e il peggio delle metropoli moderne. La diversità sociale e culturale che caratterizza il quartiere è un’opportunità da valorizzare. Durante la tavola rotonda, è emersa l’importanza della cultura come fattore di sicurezza: dove si promuove la cultura, si può riscontrare una sensazione di sicurezza tra i cittadini. Il principio di libertà, secondo Anzuini, è fondamentale: ciascuno deve sentirsi libero di muoversi e vivere il proprio territorio in tranquillità, a prescindere dall’orario.
L’evento “Progetto Esquilino 2025” si è configurato quindi come un passo significativo verso la creazione di un futuro in cui il quartiere possa svilupparsi coerentemente, con una forte attenzione alle esigenze sociali e culturali della sua popolazione.