L’evoluzione dell’equo compenso: cosa cambia?
Il tema dell’equo compenso ha acquisito un’importanza sempre maggiore negli ultimi anni, in particolare nel campo delle professioni regolamentate.
Con l’adozione della Legge n. 49/2023, si è cercato di riportare alla ribalta il discorso sulla giustizia retributiva per i professionisti. Questa legge, pertanto, non si limita a definire nuove linee guida per la quantificazione degli onorari, ma consente anche agli ordini nazionali delle diverse categorie di professionisti di negoziare accordi specifici con determinati operatori. Nel settore notarile, questa normativa rappresenta un passo condiviso verso un riconoscimento equo del lavoro svolto.
È evidente che la volontà di mantenere elevato il valore del servizio notarile è di fondamentale importanza. In un contesto in cui i compensi rischiano di essere compressi a livelli insostenibili, l’accordo tra il Consiglio Nazionale del Notariato e le banche assume un significato rilevante. Tali convenzioni stabiliscono tariffe dedicate alle operazioni di surroga, offrendo così un’alternativa concreta a prassi che spesso minano sia la qualità del servizio, sia il giusto compenso per il professionista.
Anche se l’adozione di tali convenzioni non risolve tutti i problemi legati all’equo compenso, rappresenta sicuramente un passo in avanti. L’iniziativa del Notariato, in questo senso, può essere vista come un segnale forte, un invito a riflettere sull’importanza di preservare la dignità professionale e la qualità del lavoro garantito dal notaio in ogni singola operazione.
L’importanza delle convenzioni tra notai e banche
Il dialogo tra il Consiglio Nazionale del Notariato e le istituzioni bancarie ha portato alla stipula di convenzioni che non solo stabiliscono tariffe più corrette, ma offrono anche maggiore sicurezza ai consumatori. Queste convenzioni sono una risposta concreta alla crescente domanda di chiarezza e di trasparenza nel settore, e permettono ai notai di essere più adeguatamente compensati per il loro lavoro. Con questo accordo, i professionisti possono dedicarsi a gestire le pratiche di surroga con maggiore serenità , senza temere che il valore del loro intervento venga sminuito.
Nel concreto, queste tariffe dedicate sono state pensate per rispondere a esigenze specifiche legate alla complessità di determinate operazioni. Ad esempio, la surroga implica una serie di passaggi burocratici che richiedono non solo competenza tecnica, ma anche una responsabilità significativa. Ecco perché è imprescindibile che i compensi siano allineati con le aspettative e le esigenze sia dei professionisti del settore che dei clienti finali.
Il notaio Giuseppe Levante ha voluto sottolineare l’importanza di questo tema, evidenziando come l’equo compenso non sia un semplice aspetto economico, bensì una questione di qualità e professionalità . La sua ansa è un richiamo a tutti gli operatori del settore, affinché comprendano l’importanza di avere un’opinione condivisa e unite per garantire il giusto riconoscimento dei loro diritti. È chiaro che per il presidente Giulio Biino e per i suoi collaboratori, il valore della professione notarile deve essere sempre messo in risalto e tutelato, affinché il servizio prestato continui a mantenere l’elevato standard a cui la società si aspetta.
In sintesi, la discussione sull’equo compenso è appena iniziata, e continua a essere un tema caldo all’interno del dibattito pubblico, specialmente in un momento in cui le convenzioni tra notai e banche sono in grado di influenzare notevolmente l’operato degli operatori del settore.