La situazione nelle scuole di Roma sta attirando l’attenzione di molti, soprattutto per la drastica azione intrapresa da una dirigente scolastica di un famoso liceo.
Il tema centrale è quello delle “ricreazioni selvagge”, che hanno sollevato polemiche e discussioni accese tra alunni, docenti e il personale scolastico. Nel cuore della capitale, il divieto di comportamenti ritenuti inadeguati, che vanno dall’uso di casse acustiche all’ordinazione di cibo da asporto durante le ore di lezione, è diventato il punto focale di una vera e propria crociata per riportare ordine e disciplina.
Un passo decisivo è stato fatto con l’emissione di due circolari, una delle quali si concentra specificamente sul divieto di introdurre cibi della cosiddetta “ristorazione mobile” nelle aule. Come riportato su Il Corriere della Sera, la dirigente ha posto la sua attenzione sul miglioramento delle condizioni scolastiche e sulla sicurezza alimentare, esprimendo il rischio connesso all’introduzione di cibi esterni. Nella circolare, viene messo in chiaro che l’uso dei servizi di delivery è assolutamente vietato. Questo è un cambiamento significativo per molti studenti che, per il pranzo e gli spuntini, si affidavano ai fornitori esterni, talvolta provocando situazioni poco gradevoli nel contesto scolastico.
L’assenza di regole chiare e la crescente inciviltà avevano spinto la dirigente a prendere questa decisione. Gli alunni sono stati avvisati sui motivi di tale scelta, che non si limitano solo alla questione del cibo, ma si estendono anche alla sicurezza generale in un ambiente scolastico. Inoltre, la dirigenza scolastica ha dovuto prendere in considerazione anche il deteriorarsi delle relazioni tra studenti e personale, con episodi di aggressione come quello che ha coinvolto un inserviente, colpito da un sasso per aver rimproverato un alunno sorpreso a fumare dove era vietato.
La seconda circolare emessa dal collegio dei docenti amplia le restrizioni, riguardando direttamente l’uso delle casse acustiche durante le ricreazioni. Il fenomeno della musica ad alto volume ha sollevato preoccupazioni tra gli insegnanti e i residenti nelle vicinanze dell’istituto. La dirigente ha infatti segnalato come la scarsa gestione degli spazi da parte degli studenti abbia portato a eventi quotidiani di disordini sonori. Le lamentele non sono arrivate solo da docenti ma anche dai cittadini, che hanno minacciato azioni legali per la mancanza di rispetto per il loro diritto alla quiete.
La musica, una passione per molti giovani, viene percepita in questo contesto non come un elemento di socializzazione, ma come una fonte di disturbo. La scelta di bandire l’uso delle casse acustiche, quindi, non è solo un tentativo di riportare la pace nel cortile scolastico, ma una misura necessaria per preservare l’armonia con le comunità circostanti. Le istruzioni della preside accennano anche al fatto che le segnalazioni da parte dei residenti sono state ripetute, suggerendo che il problema non è isolato e richiede una soluzione efficace.
Un episodio ha segnato ulteriormente la sensibilità già alta attorno a questa questione. Infatti, un collaboratore scolastico, mentre eseguiva la sorveglianza nel cortile, ha subito un’aggressione mentre ammoniva alcuni studenti che stavano uscendo a fumare. Il lancio di un sasso nei suoi confronti, che ha causato una prognosi di due giorni, ha sollevato interrogativi sulla direzione che stanno prendendo le relazioni all’interno della scuola. Alcuni alunni, tuttavia, difendono i propri coetanei, sostenendo si sia trattato di un gesto involontario, creando una discussione su cosa sia ritenuto accettabile nel loro ambiente di apprendimento.
Il clima all’interno dell’istituto è teso. Gli studenti stanno infatti organizzando un’assemblea d’istituto per discutere e dibattere sulla situazione in corso, mostrando un segnale di attivismo e desiderio di dialogo. Allo stesso tempo, la difficoltà di gestire un numero considerevole di studenti che contravvengono alle norme rende la situazione complessa, evidenziando la necessità di riflessioni più profonde su come migliorare le dinamiche interne all’istituto. Questo scenario scolastico mette in luce le sfide dell’educazione contemporanea e il difficile compito di coniugare giovani desiderosi di libertà e necessità di disciplina.