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Chi è Donald Trump, il 47° Presidente USA che ha sconfitto Kamala Harris

Donald Trump, figura controversa e polivalente della politica americana, ha recentemente riacquistato l’attenzione del pubblico ottenendo la vittoria alle elezioni del 2024.

Dopo un primo mandato dal 2016 al 2020, Trump è riuscito a tornare alla Casa Bianca, questa volta schierandosi dalla parte del Partito Repubblicano. Qui di seguito esploreremo vari aspetti della sua vita, della carriera imprenditoriale, della presidenza e, ovviamente, della sua immagine pubblica che lo ha trasformato in un personaggio iconico.

Donald John Trump è nato il 14 giugno 1946 a New York, in una famiglia di origini tedesche. Sua madre, Mary MacLeod, proveniva dalla Scozia e suo nonno, Frederick Trumpf, emigrò negli Stati Uniti nel 1885. La sua infanzia è stata segnata da un ambiente familiare benestante, in cui la figura paterna, Fred Trump, operava con successo nel settore immobiliare. Fin dai primi anni, Donald visse nel Queens, un quartiere di New York, dove poté frequentare le scuole locali. Dopo aver completato il diploma superiore, si iscrisse a un’università, prima nel Bronx e poi in Pennsylvania, dove conseguì la laurea in economia. Curiosamente, a differenza di molti ragazzi della sua età, Trump non prestò servizio militare e non prese parte alla guerra del Vietnam, un particolare che in seguito ha suscitato critiche.

Durante la sua giovinezza, Trump ha dovuto affrontare diverse sfide, non solo sul piano dell’istruzione ma anche in quello sociale. Il suo background privilegiato non gli ha impedito di imbattersi in controversie, già a 18 anni. Si entrò così nel cuore del dibattito pubblico, un po’ per polveroni sollevati e un po’ per le scelte fatte, che avrebbero sempre influenzato la sua vita e la sua carriera successiva.

La carriera imprenditoriale, da giovane a tycoon

Iniziando la sua carriera imprenditoriale nell’azienda di famiglia, la Elizabeth Trump & Son, Donald Trump ha mostrato fin da subito grande ambizione. Nel 1971, assunse il ruolo di presidente dell’azienda e la ribattezzò Trump Organization, segnando l’inizio di un’era nuova. Le sue abilità imprenditoriali emersero chiaramente quando, nel 1983, inaugurò la famosa Trump Tower a Manhattan, un grattacielo che oggi è simbolo del suo impero. Ma non si fermò qui. Negli anni successivi, Trump diversificò le sue attività, intraprendendo nuove avventure nel mondo dell’ospitalità e dei casinò, come il Trump Plaza ad Atlantic City. Tuttavia, il suo cammino non fu privo di ostacoli: alcune operazioni commerciali si sono rivelate disastrose, portando l’azienda sull’orlo della bancarotta.

Il suo patrimonio attuale è stimato in circa 6,5 miliardi di dollari, il che lo posiziona tra le personalità più ricche a livello globale. Anche se ha raggiunto un notevole successo economico, la sua carriera è stata costellata di momenti di alti e bassi. Ogni nuova impresa, che fosse un grattacielo o un hotel, ha attirato l’attenzione dei media e generato dibattiti pubblici. Questo successone non l’ha reso immune da critiche e controversie, ma ha piuttosto contribuito a costruire l’immagine di un imprenditore deciso e spavaldo.

La faccia pubblica di Trump: dai reality show alla politica

Donald Trump ha fatto del suo nome un marchio riconoscibile in tutto il mondo. Ha investito enormi risorse nella sua immagine, diventando un personaggio da copertina. La sua carriera televisiva, in particolare, ha avuto un impatto significativo sulla sua notorietà. Il reality show “The Apprentice” è andato in onda per ben 14 stagioni, dal 2004 al 2017, e ha contribuito a trasformare Trump in una figura familiare nelle case americane. Ogni episodio di questo programma metteva in luce la sua personalità dominante e i suoi metodi imprenditoriali, catturando l’attenzione di milioni di spettatori. Così, da imprenditore, si è evoluto in una vera e propria celebrità.

Ma l’immagine pubblica di Trump non è stata mai monotona. Come spesso accade, il glamour veniva accompagnato a polemiche. Le sue relazioni sentimentali e i tre matrimoni, uniti a numerose accuse di molestie, sono stati oggetto di discussione nei circoli mediatici e tra il pubblico. Questo mix di successo personale e pubblico interesse ha reso Trump un personaggio complesso, esaminato e dibattuto, generando sempre più curiosità e attenzione. In questo contesto, la sua transizione verso la politica si è rivelata quasi naturale, segnando un ulteriore capitolo della sua vita.

La carriera politica di Trump e la vittoria nel 2016

Negli anni ’80 e ’90, le idee politiche di Trump cominciarono a prendere forma. Decise di schierarsi con il Partito Repubblicano e, successivamente, con il Reform Party per poi tornare a sostenere i repubblicani. Con il passare del tempo, è emersa la sua propensione a sostenere posizioni di destra, talvolta anche estreme. La sua candidatura alla presidenza nel 2016 fu un evento senza precedenti. Con grande sorpresa, riuscì a vincere le primarie del Partito Repubblicano, sconfiggendo candidati ben noti.

Il suo avversario, Hillary Clinton, rappresentava il Partito Democratico, ma nonostante i seggi persi nel voto popolare, Trump riuscì a conquistare la presidenza grazie al sistema di delegati adottato negli Stati Uniti. Questo non fu solo un trionfo politico, ma anche una manifestazione del sentire popolare, un’onda di cambiamento che ebbe riverberi in tutto il paese. La sua presidenza, iniziata a Gennaio del 2017, si caratterizzò da scelte audaci e spesso controverse, a partire dalla costruzione del muro al confine con il Messico fino alla negazione delle evidenze scientifiche sui cambiamenti climatici.

La presidenza di Trump: politiche internazionali e interne

Durante i quattro anni alla guida degli Stati Uniti, Trump adottò una serie di politiche conservatrici sia in ambito interno che internazionale. Tra le sue principali decisioni, la costruzione della barriera al confine con il Messico è emblematica. Questa iniziativa, accompagnata da un provvedimento noto come “Muslim Ban”, suscitò enormi polemiche. Sul fronte sanitario, la gestione della pandemia di COVID-19 venne criticata, con molte voci che ritenevano le sue politiche inadeguate. Gli Stati Uniti, purtroppo, si trovarono a fronteggiare il numero più alto di casi al mondo.

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In termini di politica estera, la sua posizione nei confronti della Cina si fece sempre più dura. Considerò il paese come un avversario, cercando nel contempo di costruire relazioni più forti con la Russia. Nel contesto europeo, il suo approccio era considerato isolazionista; sostenne che gli alleati dovessero investire più risorse nel loro stesso assetto difensivo. Un punto importante fu l’incontro storico con Kim Jong-Un della Corea del Nord, un evento che lasciò il segno nel panorama geopolitico mondiale.

Le elezioni del 2020 e le polemiche successive

La sua corsa alla rielezione nel 2020 lo vide opposto a Joe Biden. Nonostante le aspettative, Trump risultò sconfitto, ma si rifiutò di accettare il risultato. Le denunce di brogli elettorali si susseguirono, ma mai provate, alimentando un clima di tensione e attesa. Il culmine di questa situazione si verificò il 6 gennaio 2021, quando un gruppo di sostenitori di Trump assaltò il Congresso, un evento che segnò un punto di rottura nella storia americana.

A partire da quel momento, le vicende che contraddistinsero gli anni successivi furono complicate. Trump dovette affrontare diversi processi legali, incluso uno per pagamento a una pornostar, che lo portarono a una condanna nel 2024. Tuttavia, anche di fronte a queste difficoltà, non si è tirato indietro per presentarsi nuovamente alle elezioni presidenziali, pianificando il suo ritorno nella corsa politica. Recentemente, a luglio, ha anche subito un attentato, fortunatamente senza gravi conseguenze, dimostrando che il suo percorso è tutt’altro che terminato.

Published by
Rosalia Gigliano