In arrivo nelle sale italiane il sequel del celebre film “Il Gladiatore”, gli spettatori saranno sorpresi dall’intreccio tra storia, violenza e potere che caratterizzò i brevi regni di Caracalla e Geta.
Questi due imperatori romani, entrambi figli di Settimio Severo, vissero una storia drammatica che si concluse con omicidi e tradimenti. Con le loro vite tumultuose, Caracalla e Geta non sono solo protagonisti di un film, ma incarnano il dramma e la complessità di un periodo storico ricco di avvenimenti e situazioni intriganti.
I fratielli imperiali: chi erano Caracalla e Geta
Il contesto storico che avvolge le figure di Caracalla e Geta è senza dubbio affascinante. Entrambi nacquero in una Roma che stava vivendo un’evoluzione significativa. Caracalla, unico e grande imperatore della dinastia dei Severi, è noto inizialmente come Lucio Settimio Bassiano. La sua nascita risale all’anno 188 a Lugdunum, oggi conosciuta come Lione, Francia. Il soprannome “Caracalla” deriva dal particolare mantello che portava, tipico originariamente della Gallia. D’altra parte, il fratello Publio Settimio Geta venne alla luce un anno dopo, nel 189, nella grande capitale dell’Impero.
Fin da piccoli, i due figli di Settimio Severo furono coinvolti nei destini dell’impero. Settimio Severo, uno degli imperatori che hanno segnato la storia di Roma, decise fin da subito di dare un ruolo attivo ai suoi ragazzi. All’età di dieci anni, Caracalla ottenne il titolo di Augusto e partecipò a una spedizione in Britannia. Geta, meno impegnato in battaglie, si dedicò principalmente alla giustizia. Ciò che però si rivelò un tema costante fu la rivalità tra i due. Le fonti storiche, pur non sempre concordi, parlano di un’ostilità tra i fratelIi già dall’infanzia, a un punto tale che né l’intervento della madre Giulia Domna riuscì a fermare le tensioni.
Questa rivalità culminò in una storia tragica che ha lasciato il segno nella memoria collettiva. Dalla coabitazione forzata per un breve periodo, il destino di entrambi i fratelli si sviluppò in modi drammatici e violenti, con il potere e la brama di dominio a guidare le loro azioni.
L’assassinio che cambiò tutto: il regno congiunto e la morte di Geta
Dopo la morte di Settimio Severo, avvenuta il 4 febbraio dell’anno 211 d.C. in Britannia, Caracalla e Geta si trovarono a governare insieme. Ma, come molti sanno, questa “condivisione” del potere non durò a lungo. Rientrando a Roma, iniziarono un regno che si rivelò insostenibile a causa dei loro continui contrasti e ambizioni contrastanti. Fu in questo clima di rivalità che si creò una spaccatura tra i sostenitori di Caracalla e quelli di Geta, portando a tensioni fortissime.
Malgrado l’esistenza di due fazioni politiche ben delineate, Caracalla decise di risolvere la questione in modo definitivo: nell’atto del 26 dicembre 211, comandò l’assassinio del fratello. Le circostanze di questo omicidio variano a seconda delle fonti: in alcune versioni, si dice che Caracalla colpì Geta di persona, mentre in altre ci si riferisce a un sicario. Le diverse narrazioni destano scalpore, soprattutto considerando che l’omicidio avvenne in un contesto drammatico, dove Geta si starebbe rifugiando tra le braccia della madre.
Dopo questo tragico atto, Caracalla poté finalmente governare da solo. Per giustificare l’omicidio agli occhi del popolo, mise in giro dicerie sulla presunta cospirazione di Geta per tentare di rivendicare il potere. Per eliminare ogni traccia del suo fratello, impartì la damnatio memoriae, ordinando che il nome di Geta venisse cancellato da ogni iscrizione e che il suo volto venisse eroso dalle statue. Si creò quindi una storia in cui Caracalla divenne l’unico legittimo imperatore.
L’imperatore Caracalla: tra crudeltà e riforme
Il regno di Caracalla, durato dal 211 fino al 217, nonostante ciò che si crede comunemente, non è stato solo un periodo di terrore e omicidi. Certo, l’imperatore si distinse per la sua spietatezza, facendo sterminare chiunque fosse considerato un sostenitore di Geta e perseguitando chiunque osasse ridere di lui. D’altro canto, Caracalla si dimostrò anche un governante con una visione ben precisa. Avendo base militare e relazioni solide con l’esercito, poté rafforzare il suo potere e il suo regno.
Una delle realizzazioni più note dell’imperatore è la Constitutio Antoniniana, una legge che nel 212 estese la cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell’impero. Questo provvedimento segna un momento epocale e chiude un processo iniziato secoli prima. Infatti, Caracalla si rivelò anche un grande costruttore, portando in dote opere pubbliche magnifiche. Le terme di Caracalla, enormi e lussuose, esso stesso realizzate, sono un testamento alla sua ambizione e potere. Queste terme sono considerate tra le più grandi mai costruite, rappresentando non solo un’importante innovazione architettonica, ma anche un simbolo della società Romana.
Il conflitto con le tribù germaniche, gli Alemanni, costrinse Caracalla a difendere i confini dell’impero, affrontando battaglie decisivi e nuove campagne militari. La sua vita fu segnata dalla continua ricerca di potere, ma il destino riservò a Caracalla una triste sortita: assassinato nel 217, la sua fine giunse in un momento in cui il suo potere sembrava inarrestabile. Queste pagine storiche evocano un’epoca affascinante, woven with trama di imperatori, ribellioni e leggende.