Caos ferroviario a Milano: il guasto che ha bloccato le linee italiane e le reazioni politiche

Un grave incidente ferroviario alla stazione Centrale di Milano ha generato sabato un’ondata di disagi per migliaia di viaggiatori, mettendo in discussione sia l’efficienza del servizio ferroviario italiano che la gestione politica dell’emergenza. La situazione ha attirato l’attenzione dei media e ha scatenato polemiche politiche, con richieste di chiarimenti da parte di vari esponenti e partiti, sottolineando l’importanza di rivedere il sistema ferroviario.

L’incidente alla stazione Centrale di Milano

La mattina di sabato è iniziata nel peggiore dei modi per i viaggiatori di tutta Italia. Poco dopo le 7, un treno ad Alta Velocità, durante le operazioni di partenza dalla stazione Centrale di Milano, ha causato un guasto al pantografo, danneggiando la linea aerea. Questo primo incidente ha generato un effetto a cascata che ha coinvolto ulteriori treni in transito, aggravando l’episodio. La Polizia Ferroviaria, intervenuta sul posto, ha escluso la possibilità di dolo, ma ciò non ha fatto altro che aumentare la frustrazione dei passeggeri. Con la circolazione immediatamente sospesa su importanti linee come quelle verso Genova, Venezia e Bologna, gli utenti hanno iniziato a sperimentare ore di attesa e incertezze.

I passeggeri giunti a Roma Termini hanno affrontato ritardi che superavano le due ore, mentre a Bologna la situazione era ancora più critica, raggiungendo punte di ritardo di tre ore. Trenitalia ha avvisato i viaggiatori di evitare spostamenti e ha promesso rimborsi integrali a chi ha deciso di rinunciare ai propri viaggi. Le lunghe code ai punti di assistenza clienti in diverse stazioni, tra cui Milano, Roma, Torino e Venezia, rappresentano bene il quadro di caos e disservizio. Solo nel primo pomeriggio la situazione ha iniziato a tornare alla normalità, con la circolazione ferroviaria che lentamente riprendeva su tutte le linee.

Le reazioni alla crisi dei trasporti

La reazione all’incidente ha sollevato interrogativi sulla gestione e sulla manutenzione del servizio ferroviario in Italia. Per Alberto Russo, portavoce dell’Assemblea Nazionale dei Lavoratori Manutentori, la situazione del servizio di Pronto Intervento è stata messa a dura prova. Anche Luca Beccalli, segretario lombardo dell’Orsa, ha evidenziato che la combinazione di personale insufficiente e l’elevata congestione nelle stazioni è alla base di questi imprevisti. L’impressione è che un singolo treno possa non essere responsabile di un guasto così esteso, ma il sistema nel suo complesso potrebbe aver mostrato delle fragilità.

Tra i passeggeri bloccati in attesa, ci sono state scene toccanti, come quella di una coppia di ottantenni diretta verso Salerno, costretti a rimanere in stazione per ore, una situazione insostenibile, soprattutto per chi ha già delle difficoltà di salute. Le parole di un uomo, reduce da un’operazione chirurgica, hanno messo in evidenza le difficoltà di chi si è trovato a vivere un momento di grande disagio.

Le azioni del Ministero dei Trasporti

A coinvolgersi nella polemica è stato il Ministero dei Trasporti, con il ministro Matteo Salvini che ha promesso un miglioramento significativo della circolazione ferroviaria. In un comunicato, il Ministero ha annunciato che entro il 2025 saranno in circolazione 875 nuovi treni, tra cui 46 Frecciarossa, per cercare di alleviare la pressione sulle linee esistenti, già considerate “iper-utilizzate”. Ogni giorno corrono circa 9.000 convogli sulla rete Rfi.

L’attenzione è stata rivolta anche a un piano da 100 miliardi di investimenti, con oltre 1.200 cantieri aperti in tutta Italia. Tra questi, progetti attesi da anni, come il nodo di Firenze, un intervento da 2,7 miliardi di euro. La nota ministeriale ha messo in evidenza la volontà di affrontare problemi di lunga data e che il governo attuale sta agendo con determinazione per superare gli ingorghi in un sistema che necessitava di rinnovamento.

Sebbene le dichiarazioni di intenti siano state presentate, l’opposizione non ha tardato a criticare la gestione dell’emergenza. Matteo Renzi ha etichettato come scandaloso il fatto che il Ministero usi l’incidente di Milano per attaccare il suo passato governo. Anche Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha pesantemente criticato Salvini, presentandolo come distratto dalla sua vera funzione di ministro.

Le risposte si susseguono e il futuro del trasporto ferroviario italiano sembra dover affrontare una sfida importante, con la necessità di risolvere questioni operate sia dal passato che dalle attuali criticità.

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Redazione Giustiziagiusta