A scuola con 14 bombe carta nello zaino: la Procura di Lecce parla di “sfiorata strage”

Uno strano episodio ha avuto luogo recentemente in Italia, dove un ragazzo di 15 anni è stato fermato dalla Procura dei minorenni a Lecce per aver portato a scuola delle bombe carta.

Questo inquietante avvenimento, che fa pensare più a una trama di un film che alla vita reale, ha destato preoccupazione e sollevato interrogativi sulla sicurezza nelle scuole. Scopriamo insieme cosa è accaduto e le ripercussioni di questo fatto.

La storia comincia il 30 e 31 ottobre, giorni in cui il giovane studente ha portato a scuola ben quattordici bombe carta, riposte nel suo zaino tra libri e quaderni. Secondo le indagini iniziali, le bombe carta, concepite per essere esplosive, avevano una potenza devastante potenzialmente in grado di causare grave danno a chiunque si trovasse nei paraggi. Ma qual era il motivo che spingeva un ragazzo a effettuare simili azioni? Si è scoperto che lo studente programmava di vendere questi ordigni ai suoi coetanei in vista della festa di Halloween, un evento noto per le sue celebrazioni, spesso eccessive e trasgressive.

La situazione è precipitata quando il preside dell’istituto scolastico ha iniziato a ricevere voci allarmanti riguardo alla presenza di materiale esplodente tra gli studenti. Concernato per la sicurezza, ha lanciato un’allerta, portando a un’immediata ricerca. Le bombe carta, secondo quanto riportato, erano di varie dimensioni, alcune da 30 grammi e altre da 50 grammi. La gravità della situazione era accentuata dal fatto che questi ordigni avrebbero potuto attivarsi in maniera accidentale, con rischi enormi per tutti, studenti e insegnanti.

Le indagini e il fermo del ragazzo

Dopo il ritrovamento delle bombe nel giardino della scuola, il giovane, spaventato dall’intensificarsi delle ricerche, ha cercato di disfarsi del materiale esplosivo lanciando il tutto dalla finestra. La busta contenente i candelotti, che fino a quel momento erano stati custoditi nel suo zaino, è stata trovata nel cortile, destando l’allerta definitiva. Una volta condotto dagli inquirenti, il ragazzo ha confessato di aver avuto l’intenzione di vendere le bombe a dei coetanei, avendo già ricevuto denaro per il suo “affare”.

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Dopo un’interrogazione di convalida davanti al giudice per le indagini preliminari, il 15enne è stato collocato in una comunità penale minorile, un destino purtroppo non raro in casi di questo tipo, dove l’imprudenza dei giovani può sfociare in eventi tragici. Il caso ha messo in luce la necessità di comprendere e correggere certi comportamenti a partire dall’educazione e dalla sensibilizzazione.

La situazione a Scampia: un’altra emergenza

Contemporaneamente, un altro preoccupante episodio è avvenuto a Scampia, popoloso quartiere di Napoli. Qui, un sedicenne è stato scoperto mentre si recava a scuola con un coltello a serramanico nel suo zaino. La segnalazione è partita da qualcuno all’interno dell’istituto, che giustamente ha ritenuto fondamentale allertare le forze dell’ordine. L’intervento degli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale ha consentito di rinvenire l’arma, che è stata immediatamente sequestrata.

Il ragazzo è stato denunciato per porto di armi o oggetti atti a offendere, un’accusa che certamente avrà ripercussioni sulla sua vita, sia legali che personali. Questo caso, proprio come quello di Lecce, solleva questioni urgenti riguardanti la sicurezza nelle scuole italiane e come questi giovani possano sentirsi spinti a portare elementi così pericolosi in un ambiente che dovrebbe essere un luogo di crescita e apprendimento.

Non c’è dubbio che queste storie ci ricordano quanto sia fondamentale impegnarsi per garantire un ambiente scolastico sicuro e sereno per tutti gli studenti.

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Rosalia Gigliano