Naspi addio: per i disoccupati arriva direttamente la pensione a 60 anni

In quali casi la perdita del lavoro può portare a ricevere direttamente la pensione senza passare dalla Naspi? I casi da conoscere.

Restare senza lavoro è un problema molto serio, sia che accada ad un giovane che da poco è entrato in questo mondo, sia che invece interessi un lavoratore che si trova nell’ultima fase della carriera ed è prossimo alla pensione. Nel primo caso il problema principale consiste nel riuscire a trovare una nuova occupazione in tempi ragionevoli, nel secondo invece ci si potrebbe ritrovare in una sorta di limbo legato alla mancata presenza dei requisiti per potersi fermare e ricevere il cedolino mensile.

Pensione in anticipo per disoccupati, le soluzioni
Quali sono le strade possibili se si rimane senza lavoro prima dei 67 anni (giustiziagiusta.info)

In queste situazioni può entrare in gioco la Naspi, un’indennità per chi rimane involontariamente disoccupato ma quello che in tanti si domandano è che cosa può entrare in gioco dopo di essa. La Naspi infatti è un’erogazione prevista per un periodo di tempo determinato: ebbene nel caso dei disoccupati vicini alla pensione ci sono ben tre strade percorribili.

In pensione a 60 o 63 anni? Naspi addio, cosa bisogna fare

Come dicevamo ci sono tre possibilità dopo aver perso involontariamente il lavoro e, magari, aver ricevuto tutta la Naspi spettante. Il primo consiste nel cercare una nuova occupazione ma si tratta ovviamente del percorso più complesso in quanto superata una certa età le possibilità di essere assunti si fanno via via sempre più scarne. La seconda prevede l’accesso ad un sussidio e, nella fattispecie, all’Assegno di inclusione ma occorrerà verificare di possedere i requisiti richiesti per poterlo ricevere. Ed in particolare all’Isee che guarda ai redditi di due anni prima.

naspi addio pensione
Quota 103 e ape sociale, quali sono requisiti e differenze (giustiziagiusta.info)

La terza strada è invece quella dell’accesso alla pensione anticipata: cominciando con quota 103, una possibilità per i disoccupati di 62 anni che abbiano già maturato 41 anni di contributi. In questo caso il fattore da considerare è certamente il calcolo contributivo penalizzante in particolare per chi ha versato contributi prima del 1996 ma consente di smettere di lavorare prima del tempo ed ottenere un introito fisso mensile.

L’altra possibilità è invece l’Ape sociale che prevede almeno 30 anni di contributi e 63 anni e 5 mesi di età: in questo caso il trattamento non prevede la tredicesima, le maggiorazioni e gli assegni familiari e l’importo massimo, erogato fino ai 67 anni (quando si potrà fare richiesta della pensione di vecchiaia), non potrà superare i 1500 euro mensili.

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