Come chiedere il bonus figli da 400 euro al mese che si somma ad Assegno Unico

Un bonus figli da 400 euro al mese, che, peraltro, può essere cumulato ad altri incentivi. Scopriamo insieme chi ne ha diritto e come ottenerlo.

Ne abbiamo conosciuti tanti di bonus in questi mesi. Anzi, potremmo dire in questi anni. Ma quello di cui vi parliamo oggi è uno di quelli che maggiormente incide sulla “carne viva” del tessuto sociale italiano, dato che viene erogato per chi ha dei figli. Si tratta di una somma di 400 euro che può essere cumulata ad altri sussidi statali, come l’Assegno Unico. 

Bonus figli 400 euro
Bonus figli da 400 euro – (giustiziagiusta.info)

Del resto, il Governo e le istituzioni locali, in questi mesi, non possono non essersi resi conto della difficile situazione che vive il Paese. La crisi economica e l’inflazione galoppante hanno eroso e stanno erodendo il potere d’acquisto degli italiani. Un po’ tutti i settori sono stati interessati dai rincari.

Una situazione che, evidentemente, si acuisce maggiormente a determinate latitudini. E che, altrettanto ovviamente, è più grave per le persone che hanno una famiglia da portare avanti. Molto importante, allora, conoscere come poter accedere a questo bonus per chi ha dei figli. Si tratta di 400 euro mensili. Non molto, potrebbe dire qualcuno. Ma la cosa importante è che questo sussidio può essere cumulato ad altri incentivi ricevuti. Scopriamo insieme, allora, quali sono i requisiti per ottenere i 400 euro e come presentare domanda. 

Bonus figli da 400 euro: come richiederlo

Oggi, dunque, parliamo di un’importante forma di supporto finanziario destinato alle madri che non possono accedere ad altre indennità di maternità e che possiedono un ISEE inferiore a una certa soglia. Questo contributo, erogato dall’INPS, è previsto dall’articolo 66 della legge 448 del 1998 e dall’articolo 74 del decreto legislativo n. 151 del 2001. È l’assegno di maternità erogato dai comuni. 

Bonus figli 400 euro
Bonus figli da 400 euro: chi ne ha diritto e come può riceverlo – (giustiziagiusta.info)

Esso viene concesso per cinque mesi ed è destinato alle madri disoccupate o che, pur lavorando, non hanno maturato il diritto ad altre indennità di maternità (meno di tre mesi di contributi versati in un anno). Le situazioni in cui può essere richiesto includono parto, adozione e affidamento preadottivo.

Le madri devono presentare domanda al proprio Comune di residenza entro sei mesi dalla nascita del bambino o dall’ingresso in famiglia del minore adottato o in affido preadottivo. È il Comune a verificare i requisiti necessari secondo le disposizioni legislative (articoli 17 e seguenti del DPCM 21 dicembre 2000).

La domanda deve essere accompagnata dalla Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) o dall’attestazione ISEE valida, contenente i redditi del nucleo familiare dell’anno precedente. L’assegno è disponibile sia per le cittadine italiane che per le straniere residenti in Italia, anche se i dettagli sui requisiti di permesso di soggiorno possono variare da Comune a Comune. Per l’anno 2024, l’importo mensile è di 404,17 euro, e il limite ISEE per accedervi è fissato a 20.221,13 euro.

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