Abbiamo la versione giusta della leggenda di Re Artù? Ecco cosa è emerso

Tutti conoscono la storia di Re Artù, ma abbiamo la giusta versione della leggenda? Vediamo che cosa dicono gli studiosi in base ai testi e alle figure che sono state tramandate nel corso del tempo.

Sono tante le leggende e le storie che sono state tramandate nel corso dei secoli. Una di queste è la leggenda della Spada nella Roccia e Re Artù che sedeva a capo della Tavola Rotonda. Ci sono moltissimi film, cartoni animati, scritti e opere d’arte. Ma siamo sicuri di avere la giusta versione della leggenda? Siamo sicuri di sapere come sono andate veramente le cose? Vediamo a che punto sono i ritrovamenti e le fonti sull’argomento.

Abbiamo la versione giusta della leggenda di Re Artù? Cosa sanno gli studiosi

Nella storia ci sono dei casi molto più appassionanti di altri e uno è proprio questo: la vera storia di Re Artù. Gli studiosi affrontano l’argomento da secoli cercando delle fonti attendibili, ma la verità è che non sono mai state trovate iscrizioni o scritte riferite ad Artù che fossero contemporanee, ovvero del periodo in cui è vissuto.

I testi tramandano che visse tra il V e il VI secolo d.C. dopo la fine della dominazione dei Romani in Britannia. Tuttavia, la sua più antica citazione in un testo risale al IX secolo nella Historia Brittonum e non si parla di un re ma di un soldato con quel nome.

La prima rappresentazione artistica di Artù, invece, è stata trovata nel Duomo di Modena e risale al 1.100. Qui si vede il sovrano con i suoi cavalieri mentre salvano la regina Ginevra dai briganti. Dal 1.136 iniziò a comparire anche Mago Merlino insieme ad Artù, e poi dal 1.485 si diffuse la storia definitiva che è stata tramandata. Thomas Malory scrisse dei cavalieri della Tavola Rotonda, di Lancillotto e di tutto quello che sappiamo.

Un nuovo indizio

Dalla rivista scientifica Focus apprendiamo che nel 1998 è stato rinvenuto un nuovo indizio: la lastra di ardesia. Questa risale al VI secolo e si trova in Cornovaglia. L’iscrizione latino-volgare “Pater Coliavificit Artognov” ci fa capire che si parla di un certo Artù che ha fatto costruire quel luogo. Il luogo è Tintagel, che nella leggenda è proprio dove è nato Artù.

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