Si dice che i figli siano il patrimonio più importante di ogni famiglia (e del genere umano incluso), e noi della Redazione ne siamo assolutamente e pienamente convinti. I soldi e i beni materiali danno tanto in termini di agii e comodità con cui migliorare la qualità dell’esistenza, ma da soli non bastano.
Sin dalla notte dei tempi, infatti, quello che riesce a dare l’elemento umano, nel bene e nel male, è al di sopra di ogni altra considerazione. Ora ritorniamo ai figli e chiediamoci: ma qual è la cifra giusta del budget familiare da destinare alle spese dei figli senza dilapidare un intero stipendio? A rispondere indirettamente al quesito ci ha pensato l’ultimo lavoro dell’Area Studi Legacoop e Ipsos dall’emblematico titolo: “Il costo dei figli”. Presentiamolo brevemente.
Quanta quota della spesa media mensile assorbono i figli?
Dai dati dello studio si evince che 5 italiani su 10 (il 48%) hanno figli conviventi. Tra quelli maggiorenni, quasi la metà (il 47%) dipende in toto dai genitori, mentre il 29% lavora ed è autonomo. Tra quest’ultimi, il 24% dei figli over 18 che lavorano e sono autonomi vivono ancora con i genitori. Segno evidente, si legge, della loro obiettiva difficoltà a trovare una casa da acquistare o da locare in autonomia. In termini di quota complessiva, i figli pesano sul bilancio familiare per un terzo delle spese totali (il 34%). Nel dettaglio, il 17% dei nuclei familiari destina alle loro spese il 10-20% del proprio budget, il 51% tra il 21-40%, il 32% tra il 40 e il 70%.
Le spese legate ai figli si sentono soprattutto sui bilanci dei genitori under 30. Più in generale, continua il report, non sono rari i casi in cui i genitori hanno fatto delle rinunce in termini di acquisti per loro stessi pur di soddisfare le esigenze della prole. Di norma le rinunce più effettuate dagli adulti portano il nome di uscite al ristorante, vacanze (minor numero di giorni), cambio del vecchio veicolo.
Qual è la cifra giusta del budget familiare da destinare alle spese dei figli senza dilapidare un intero stipendio?
Ma per cosa si spende in particolare? A grandi linee potremmo dire di tutto di più. Più precisamente, le maggiori voci di spesa rispondono anzitutto alla voce abbigliamento (63%). Poi seguono i testi scolastici (51%), le calzature, gli accessori e le attività sportive (48%), i pasti fuori casa (46%), infine le spese mediche, lo svago e la mobilità (45%).
Ora, al netto di questi numeri statistici poi è chiaro che non vi siano soglie e/o quote ‘scientifiche’ che dicano quale sia la quota giusta o ingiusta da spendere per la prole. Tutto dipende da caso a caso anzi, meglio, da casa a casa. Tuttavia, a grandi linee a fare la differenza sono principalmente tra grosse variabili. Vale a dire le entrate disponibili mensili, le necessità effettive e infine il tenore di vita che si vuol garantire a se stessi e ai propri figli. Come si vede, la quadra del cerchio è tutt’altro che semplice o di immediata soluzione!
