Puoi andare in pensione anche adesso con 56 anni di età e ti bastano 20 anni di contributi

Unica nel suo genere c’è una misura che permette di andare in pensione già a 57 anni, anche se solo per donne e solo rispettando requisiti ulteriori oltre alle solite condizioni anagrafiche e contributive. La misura per gli uomini esiste, ma consente un vantaggio meno elevato dal punto di vista anagrafico.

Perché i lavoratori possono sfruttare l’agevolazione ma a partire dai 61 anni. La misura si chiama pensione anticipata di vecchiaia con invalidità pensionabile. Ed è valida anche nel 2024. Pertanto, puoi andare in pensione anche adesso, ma solo se completi un passaggio decisivo che diversi contribuenti non conoscono.

Puoi andare in pensione anche adesso con 56 anni di età e ti bastano 20 anni di contributi

Chi è stato riconosciuto invalido civile con una percentuale superiore all’80% non ha diritto a nessun trattamento previdenziale. In pratica nessuna pensione collegata ai contributi può essere percepita da chi ha passato la visita medica in Commissione Invalidi Civili presso le Aziende Sanitarie Nazionali (ASL). Eppure, oggi parliamo di una misura che consente di andare in pensione proprio con una invalidità di almeno l’80%. La misura si chiama pensione di invalidità pensionabile e, come detto, ha dei requisiti molto favorevoli. Gli uomini possono andare in pensione con almeno 61 anni di età e con almeno 20 anni di contributi. Le donne invece possono accedere alla misura con almeno 56 anni di età ed almeno 20 anni di contributi. Per tutti la decorrenza della pensione è posticipata di 12 mesi per via delle finestre di decorrenza. Quindi materialmente chi sfrutta questa misura in pensione effettivamente va con 58 anni se donna e 62 se uomo.

Come funziona la misura e quali vantaggi offre

Chi ha già una invalidità civile all’80% almeno, per poter sfruttare questa pensione deve rifare le visite mediche. In pratica deve tornare dal medico curante per il nuovo certificato introduttivo. E su questo certificato si deve fare riferimento alla Legge 222 dell’84, quella che tratta di invalidità specifica e non generica. Perché l’invalidità civile è la riduzione della capacità lavorativa generica di un lavoratore. Quella pensionabile invece è la riduzione della capacità lavorativa specifica del lavoratore. Chi ha ottenuto l’80% di invalidità specifica per il lavoro che ha svolto per la stragrande maggioranza della sua carriera, può godere di questo privilegio della pensione anticipata. Perché l’invalidità non permette di proseguire a svolgere il lavoro che ha sempre svolto. La pensione è assegnata dall’INPS e calcolata in base ai contributi versati. Ma solo se l’INPS certificherà che per attività lavorativa svolta, il diretto interessato non può essere spostato ad altre mansioni in base alle menomazioni fisiche e psichiche che ha.

Gestione cookie