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Diritti

Altri 5 anni di contributi in più per andare in pensione prima, dall’INPS la buona notizia

Riscattare i contributi per andare in pensione prima rispetto al solito, Questo è ciò che consente di fare una misura introdotta dalla Legge di Bilancio 2024 che adesso l’INPS conferma tramite una nuova comunicazione sul suo portale istituzionale.

L’INPS con la circolare n° 69 del 29 maggio 2024 ha confermato che per i lavoratori ci saranno altri 5 anni di contributi in più per andare in pensione prima. Tutto parte da quella importante misura che il Governo meloni ha deciso di reintrodurre ancora nel 2024 e che sarà valida anche nel 2025. Una misura sperimentata già nel triennio 2019-2021 e nata la prima volta con il famoso “Decretone” del governo Conte Uno.

Altri 5 anni di contributi in più per andare in pensione prima, dall’INPS la buona notizia

Con il Decreto numero 4 del 2019 nacque per la prima volta la Pace Contributiva. Si tratta di una misura che consentiva di riscattare fino a massimo 5 anni di contributi per i periodi di vuoto che i contribuenti avevano tra l’anno del primo accredito e l’anno dell’ultimo. Molti hanno sfruttato la possibilità di recuperare e rendere validi per il diritto alla pensione e per il calcolo del trattamento questi periodi di vuoto contributivo. Anche perché la misura consentiva di dedurre nel modello 730, il 50% dell’importo speso per il riscatto. E consentiva di pagare a rate mensili il relativo onere e per ben 10 anni (120 rate, ndr). Il Governo attuale ha riproposto la misura anche per il biennio 2024-2025. E adesso l’INPS con la circolare prima citata, recependo i dettami della Legge di Bilancio produce le istruzioni sul funzionamento dello strumento.

Ecco la nuova versione della Pace Contributiva e cosa cambia

La misura consente a chi ha il primo accredito a qualsiasi titolo versato successivo al 31 dicembre 1995, di recuperare 5 anni di contributi. Coprendo tramite riscatto e con onere a carico del diretto interessato, 5 anni di buchi contributivi. Parliamo di periodi non coperti da nessuna contribuzione ma non solo. I periodi devono essere di non occupazione senza copertura figurativa, volontaria e senza mancanze del datore di lavoro. I periodi riscattabili dalla nuova Pace Contributiva sono quelli intercorrenti dalla data del primo accredito e fino al 31 dicembre 2023. Ciò che specifica l’INPS è che la misura può essere sfruttata anche da coloro che hanno già sfruttato la precedente. Perfino chi ha già recuperato i 5 anni della prima Pace Contributiva, potrà così tornare a recuperare quelli nuovi. Di fatto, ci saranno contribuenti che così facendo potranno rendere perfettamente utili alla pensione ben 10 anni di vuoti. Anche la nuova Pace Contributiva può essere pagata in 120 rate mensili. E confermata la deducibilità fiscale nella dichiarazione dei redditi. Che per la nuova versione della Pace Contributiva è al 100% e non più al 50% di quanto versato.

Giacomo Mazzarella

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