Sta per cambiare tutto sul fronte delle cartelle esattoriali e dei pignoramenti. Attenzione alle novità alle quali sta lavorando il Governo.
Le procedure di invio delle cartelle esattoriali e le attività di pignoramento beni in caso di insolvenza dei debiti potrebbero subire di qui a breve importanti modifiche. Una vera e propria rivoluzione strutturale pensata per ottimizzare da un lato le risorse impiegate dall’Agenzia delle Entrate.
E per migliorare dall’altro la capacità dell’Ade di effettuare l’attività di recupero crediti andando a renderla sempre più rapida ed efficiente. Ecco dunque che cosa potrebbe fare capo alla cosiddetta riforma Leo e che cosa cambierà per i cittadini.
I Decreti legati alla riforma fiscale allo studio del Consiglio dei Ministri, pronto a valutarne la fattibilità, sono essenzialmente due: uno di essi riguarda il riordino dei giochi online e l’altro, come dicevamo, prevede una radicale trasformazione dell’attività dell’Agenzia delle Entrate sul fronte del recupero crediti.
Prendiamo dunque in esame questo secondo decreto, nel quale sono presenti misure molto importanti, a cominciare dalla rateizzazione delle cartelle esattoriali. Se approvato infatti, ne scaturirà una legge che consentirà una dilazione del pagamento fino a 120 rate mensili, ovvero nell’arco di dieci anni, a coloro che si trovano a dover saldare un debito ma devono fare i conti con forti difficoltà economiche.
Questa misura è stata di fatto anticipata da Maurizio Leo, vice ministro dell’Economia, e rappresenta una vera e propria accelerazione dei provvedimenti attuativi della delega per fare in modo che possa entrare in vigore al più presto.
Ma non è tutto perché anche le procedure di pignoramento dei rapporti finanziari subiranno profonde modifiche grazie ad un processo di razionalizzazione, informatizzazione e semplificazione. L’obiettivo è fare in modo che il processo di riscossione diventi sempre più rapido ed efficace. Basti considerare che vi sono oltre 1200 miliardi in cartelle esattoriali non ancora recuperati dallo Stato e di questi solo un centinaio di miliardi sono effettivamente recuperabili.
La riforma si propone dunque di evitare un accumulo di debiti ulteriore andando a spingere sulla velocità della procedure di recupero. Tra le altre cose è prevista un’estensione del termine di efficacia degli atti di riscossione con l’obiettivo di riuscire ad assicurare una velocità più marcata nell’attività legata al recupero crediti.
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