Sull’Assegno Unico Universale per i figli sta scendendo un’ombra inquietante, perché qualcuno ipotizza una imminente riforma.
La misura ideata per sostituire tutte le forme di benefit per i figli, ovvero l’Assegno Unico, aveva suscitato molta approvazione da parte dei cittadini. Tutto sembrava funzionare al meglio, anche a seguito dei ricalcoli in base al costo della vita che hanno fatto alzare l’assegno mensile.
In realtà l’Assegno Unico non è indenne da molte criticità, proprio come accade purtroppo per molte azioni di Governo. Per prima cosa quest’anno è andato ad alzare l’ISEE di milioni di famiglie sebbene non dovesse far parte del cumulo. Il risultato è che tantissimi cittadini hanno perso il diritto ai bonus, come quello della luce e gas.
Ma non è tutto. Ecco a cosa devono stare attenti i genitori e come può evolvere (in peggio) l’erogazione del sussidio per i figli a carico.
Come sappiamo, l’Assegno Unico Universale è riconosciuto ai nuclei familiari che hanno figli a carico, e gli importi variano in base a diversi criteri. Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, l’assegno non smette di essere riconosciuto anche dopo il raggiungimento della maggiore età dei figli, ma in questo caso subisce importanti variazioni.
Viene riconosciuto infatti ai nuclei familiari per ciascun figlio a carico, anche quando diventa maggiorenne e fino al compimento dei 21 anni di età, però in questo caso il figlio deve rispettare dei requisiti.
Più in particolare, il giovane ventunenne, per continuare a essere beneficiario di Assegno Unico, deve:
Oltre a queste generiche norme, bisogna ricordare che per ciascun figlio maggiorenne fino al compimento dei 21 anni, l’importo dell’Assegno Unico previsto nel 2024 scende da 96,9 euro a 28,5 euro al mese. L’importo pieno spetta solo se l’ISEE del nucleo familiare non supera i 17.090 euro.
Infine, al momento in cui il figlio diventa maggiorenne può fare richiesta di ricezione della sua quota di Assegno Unico direttamente dall’INPS, quindi il nucleo familiare deve tempestivamente aggiornare la pratica sul sito dell’Istituto di previdenza, poiché in caso contrario l’erogazione verrà sospesa fino a che la documentazione non è stata inviata.
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