Se offendono il tuo aspetto fisico ti spetta un risarcimento stellare con la nuova sentenza di Cassazione

La Cassazione ha deciso di non tollerare più alcuna forma di body-shaming, né verbale né scritta. Ormai, è diventato un reato.

Le offese, al giorno d’oggi, sono all’ordine del giorno. Basta poco per far sfociare le discussioni in veri e propri attacchi personali. In molti casi, viene tirato in ballo l’aspetto fisico. Si tratta di un argomento davvero delicato.

Risarcimento per le offese
Il body-shaming diventa reato per la Cassazione (Giustiziagiusta.info)

Determinate parole, secondo gli esperti del settore, possono lasciare il segno. Aumentano le insicurezze della vittima e contribuiscono a creare un senso di umiliazione.

Per questo motivo, la Cassazione ha deciso di aggiungere il body-shaming tra i reati. Da questo momento in poi, bisognerà fare molta attenzione a certe affermazioni. Il rischio è quello di venire denunciati. Il web, inoltre, non è esente da tale provvedimento. Al contrario, è parte integrante del problema.

Il body-shaming diventa un reato: la Cassazione ha deciso

Negli ultimi anni, in Italia, il tema della discriminazione è diventato molto sentito. I rapporti personali dovrebbero basarsi sul rispetto reciproco. Cercare di umiliare un’altra persona non è più solo un atto di maleducazione. La Cassazione, infatti, ha deciso di punire coloro che offendono l’aspetto fisico dell’interlocutore. Questa mossa ha lo scopo di limitare simili situazioni. Basta poco, infatti, per creare traumi profondi. Alcune persone possono sentirsi estremamente umiliate, mentre altre rischiano di rimanere bloccate in traumi profondi.

Body-shaming è reato
Con la nuova legge le offese sull’aspetto fisico diventano un reato (Giustiziagiusta.info)

Purtroppo, non si tratta di un’eventualità rara. Ormai, è possibile assistere quasi tutti giorni a eventi di questo tipo. Solitamente, tutto nasce da piccoli diverbi. Con l’avanzare della conversazione, gli animi si scaldano e si arriva a tirare in ballo l’aspetto fisico. L’obiettivo è quello di ferire l’individuo che si ha davanti e di farlo sentire inferiore. Da questo momento in poi, sarà possibile denunciare tali accadimenti. Ciò vale anche per le parole scritte. Basta pensare ai social network dove la possibilità di venire insultati è decisamente più alta.

Gli individui commentano liberamente i video e le foto che trovano sui social network, senza prendere minimamente in considerazione i sentimenti dei proprietari del profilo. Si sentono in diritto di analizzare l’aspetto esteriore e a esprimere determinate considerazioni. Secondo la sentenza n. 2251/2022, ciò rientra nel reato di diffamazione. Le vittime hanno diritto a un cospicuo risarcimento dei danni subiti. Inoltre, nel caso di diffamazione aggravata è prevista anche la reclusione da sei mesi a tre anni. I diritti delle persone, con questa legge, verranno maggiormente tutelari e il body-shaming non sarà più tollerabile.

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