Andare in pensione a 50 anni con 25 anni di contributi, cosa c’è di vero? Ecco come funziona la novità appena annunciata.
Il discorso legato alla pensione è da sempre una fonte di problemi per i lavoratori. Soprattutto per i più giovani, che anche superati i 25 anni si ritrovano spesso a dover accettare contratti di stage. Iniziando a versare i contributi in età sempre più avanzata e vedendo la “fine del tunnel” lontana come non mai.
Di recente però, è emersa una voce che potrebbe fare interessare anche voi. Andare in pensione a 50 anni e con 25 anni di contributi è possibile? Ecco che cosa dice il nostro ordinamento previdenziale e se ci sono possibilità di godere di riduzioni in merito alle tempistiche di attesa. Così non avrete più dubbi a riguardo e saprete sempre in che modo “sfruttare” a vostro favore ogni singolo aspetto previsto dalla legge.
Pensione a 50 anni con 25 anni di contributi: cosa dice la legge
Per poter accedere alla pensione con 25 anni di contributi, è necessario avere almeno 67 anni di età. Una legge scritta e che va rispettata da tutti i cittadini residenti in Italia. Ma cosa si può fare se già in giovane età ci si ritrova con un’anzianità contributiva sufficiente a propria disposizione? Ci sono alcune clausole dell’ordinamento previdenziale che danno modo di accedere ad una misura pensionistica anticipata?
Al momento no. Qualora doveste aver già versato tutti i contributi necessari per poter andare in pensione ben prima dei 67 anni di età, sarete costretti a continuare a lavorare fino a quando non raggiungerete l’età pensionabile. Al momento non ancora ridotta e che rimarrà la medesima fino al 31 dicembre 2024.
Non esistono ancora soluzioni anticipate. O meglio, per potervi accedere è necessaria un’anzianità contributiva di molto superiore ai 25 anni. Con la pensione ordinaria sono necessari 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne. L’unica misura ad oggi scritta nera su bianco è quella riguardante le lavoratrici non vedenti, che hanno modo di accedere al trattamento pensionistico con 25 anni di contributi e 50 anni di età.
Che però devono essere obbligatoriamente dipendenti del settore privato. Andando così ad escludere sia le lavoratrici nel settore pubblico che le lavoratrici autonome. E se gli anni di contributi versati all’insorgere del problema sono inferiori a 10, allora si potrà andare in pensione solo una volta compiuti i 55 anni di età e con un’anzianità contributiva di minimo 15 anni.