Vaglio: il programma penoso di un "antipolitico" del sentito dire
Con una lunga “lettera (apparentemente) personale”, l’Avv. Mauro Vaglio informa me (cioè gli Avvocati romani) del “il perché di questa scelta, per adempiere, nientemeno, all’impegno di “condividerne (con me!!??) i motivi”.
E’ inutile dire che il solo fatto di ipotizzare la possibilità che io “condivida” con lui il suo accodarsi ai Cinquestelle è qualcosa che assomiglia più ad un insulto che ad un gesto di apertura e di amicizia.
Primo rilievo: almeno una pagina, la prima delle tre o quattro della lettera, invece che della compatibilità della missione dell’avvocato nello Stato di diritto con le cavolate forcaiole dei Cinquestelluti o di altro argomento che abbia a che vedere con le imminenti elezioni politiche, è occupata da una sequela di insulti agli Avvocati della “lista” a lui avversaria alle elezioni del Consiglio dell’Ordine. Il fatto di considerare i Consiglieri divisi, dopo la loro elezione, per “liste”, con le quali hanno condotto la competizione per essere eletti, la dice lunga sulla capacità di rivestire quel ruolo istituzionale. E ciò valga non solo per lui, ma per quanti altri Consiglieri si qualifichino tuttora di questa o quella “lista”.
Detto questo ed aggiunto che agli insulti ai “nemici” del Consiglio segue una “illustrazione” del suo “percorso”, lastricato di una totale mancanza di sensibilità politica e di impegno per i veri valori Costituzionali. Il resto dello sproloquio è improntato ad una deprimente genericità, tipo “tutela della Categoria”, “liberare le Professioni dalle umilianti condizioni in cui si trovano” che manco i più sprovveduti candidati alle elezioni per il Consiglio dell’Ordine usano più.
Più avanti, Vaglio fa l’elogio delle “trovate” dell’antipolitica dei Cinquestelle.
Ma non dice una parola per dimostrare che con i Cinquestelle, anziché “liberare la Categoria dalla umiliante condizione in cui si trova” finirebbe per concorrere alla totale soppressione di una qualsiasi vera funzione dell’Avvocato, da sacrificare al forcaiolismo becero dei programmi di quegli “onesti ragazzi”.
Ma vi sono alcune espressioni esilaranti nella elencazione dei “meriti” dei Grillini: “Hanno dimostrato le loro sincere intenzioni (!!!???) di giovare al Paese aprendo a personalità di alta competenza…”. Tra cui, evidentemente, lo stesso Vaglio. Quindi “meritano” che Vaglio, si sacrifichi ad aderire alla loro gentile offerta!!!!
Non una parola sul forcaiolismo, sul pappa e ciccia col Partito dei Magistrati, con l’universalizzazione della legislazione antimafia sugli “indiziati” e relativi sequestri e confische. E simili.
Qualcosa di veramente poco appetibile per gli Avvocati, indirettamente gli è però sfuggito. Si compiace di esprimere il suo apprezzamento per il “programma” (quindi sulla riduzione della giustizia ad una colossale operazione di forcaiolismo poliziesco).
Ma singolare è soprattutto il “minestrone” di generici “miglioramenti”, di provvedimenti da adottare con leggi, ma anche con regolamenti e circolari, che non sono (ne sarà informato??) di competenza del Senato e neanche dei Ministri.
Se poi uno si incavola perchè il Sig. Presidente dell’Ordine gli fa l’onore di pretendere di “condividere” i motivi di una così sofferta scelta di accettare l’offerta della candidatura, magari Vaglio tira fuori che si tratta di “politica del fango”.
Dopo letta la lettera non mi resta, non ci resta che ripetere
VAGLIO VATTENE!!!
Mauro Mellini
06.02.2018